Muffa dopo la sostituzione degli infissi?

In questo articolo parliamo delle principali cause che determinano la formazione di muffa in seguito alla sostituzione dei vecchi infissi.

La muffa prolifera all’interno di un’abitazione con determinate condizioni di temperatura ed umidità relativa. L’umidità relativa, con sigla UR o RH, è la quantità d’acqua presente nell’aria sotto forma di vapore. Si tratta di qualcosa che è presente in tutti gli ambienti ma non deve superare determinate soglie.

La muffa si forma generalmente in corrispondenza dei punti più freddi; infatti, quando l’aria umida viene a contatto con una superficie più fredda, il vapore acqueo si trasforma in gocce d’acqua. Quando si verifica su una superficie si parla di “punto di rugiada”, ovvero di condensa che andrà poi a generare la muffa.

Questo problema si può verificare sul perimetro dei vostri serramenti se non sono stati montati correttamente, ovvero se non sono stati eliminati in fase di posa in opera i ponti termici su soglie e controtelai. Ma di questo argomento abbiamo già trattato in un precedente articolo (https://www.giglioserramenti.it/problemi-venditori/posa-opera-ponti-termici/).

Il problema della muffa si può verificare anche se i serramenti che sono stati installati correttamente. Il motivo è semplice: le vecchie finestre, seppur disperdevano calore, facevano entrare spifferi che garantivano, seppur in modo incontrollato il ricambio d’aria, anche senza aprire le finestre. Questo succedeva in particolare con le vecchie finestre in legno senza guarnizioni o con guarnizioni logorate dal tempo.

Ma con i serramenti di ultima generazione ad alte prestazioni, a taglio termico, con guarnizione certificate a tenuta di acqua e vento, se d’inverno si tiene sempre chiuse le finestre l’umidità relativa presente all’interno della vostra abitazione supererà sicuramente la soglia del 60%, che è il tetto massimo sopra il quale si formano muffe e condense.

Con questa tipologia di serramenti ad alta efficienza bisogna cercare di tenere l’umidità relativa sotto questa soglia, evitando ad esempio di stendere i panni all’interno dell’abitazione, ricordandosi di arieggiare gli ambienti dopo aver cucinato, dopo una doccia o la mattina in camera da letto dopo aver dormito.

In tutte le stanze è importante quindi arieggiare in modo naturale, lasciando aperto le finestre per pochi minuti più volte al giorno, non a ribalta ma completamente aperte, in modo tale da generare una corrente d’aria e abbassare l’umidità relativa all’interno dell’abitazione. Pochi minuti, un paio di volte al giorno, non andranno a freddare eccessivamente la casa e permetteranno di cambiare completamente l’aria all’interno delle stanze.

Importante ricordare che oltre a generare un deterioramento delle finiture dell’immobile, come ad esempio intonaci, arredi e tutto ciò che è presente all’interno degli ambienti, la proliferazione di muffe può rappresentare una minaccia alla salute.

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