Posa in opera e ponti termici

I ponti termici sono tutti quei punti sul perimetro della vostra finestra dove si può aprire un varco alla dispersione di calore, dall’interno verso l’esterno e viceversa. Quindi, sono tutti quei punti che vanno trattati nel momento in cui facciamo la sostituzione di un vecchio infisso.

Ci riferiamo alla sostituzione perché diamo per scontato che se parliamo di serramenti per una nuova costruzione tutti questi punti saranno già stati adeguatamente progettati dal geometra o dall’architetto che si occupa del cantiere, il quale avrà sicuramente previsto soglie dei controtelai particolari per l’eliminazione dei ponti termici.

Quando invece andiamo a fare la sostituzione di un vecchio infisso, il cliente si affida a noi (non al geometra e non all’architetto). Di conseguenza, sta a noi serramentisti trovare la soluzione più giusta per il tipo di lavoro che andremo a fare. Ma non è sempre così! Nella maggior parte dei casi, ancora oggi, al cliente che acquista nuove finestre viene proposto dal venditore di turno un serramento di ultima generazione, magari visto su qualche bel espositore e vantato con una serie di caratteristiche del profilo del vetro, dicendo alla fine che verrà fissato a “regola d’arte”.

Ma cos’è la “posa in opera regola d’arte”?  Assolutamente niente! Si tratta della classica posa che viene fatta da 40 anni, con viti e una bella sigillatura in silicone.

Quindi il cliente acquista un serramento di ultima generazione ad alte prestazioni, magari con vetri termici a basso consumo ed eventualmente selettivi con canalina a bordo caldo e gas Argon, per poi installarli con un sistema vecchio di 40 anni che molto probabilmente darà problemi di muffa e condensa, problemi che il vecchio serramento non dava.

La normativa Uni 11.673/1 del 3 marzo 2017

L’attuale normativa vigente, dal titolo “Posa in opera di serramenti”, indica in modo preciso le regole da seguire per la posa in opera di serramenti di ultima generazione. E ci consente dunque di superare il vecchio concetto di “posa in opera a regola d’arte”, che tanto piace alla maggior parte di serramentisti “vecchia maniera”.

Infatti, a partire dagli anni 80 fino a tempi molto recenti, per la riquadratura del foro murario si usavano controtelai in metallo su tre lati e soglia passante sotto, dove veniva appoggiato il serramento, fatto generalmente in alluminio a taglio freddo. In questo modo, il punto più debole a livello termico era proprio la finestra, che si comportava da ponte termico: in inverno, il calore usciva attraverso l’infisso (che era a taglio freddo) e il vetro del serramento si bagnavano a causa della condensa che si formava grazie allo sbalzo di temperatura, mentre in estate sia l’infisso che il vetro si surriscaldavano, portando un enorme quantità di calore all’interno dell’abitazione e riducendone così il comfort abitativo.

Il controtelaio in metallo e la soglia passante passavano così in secondo piano, perché il vero “ponte termico” era la finestra e il muro non ne risentiva più di tanto, magari solo in alcuni piccoli punti attorno all’infisso, che appunto non essendo ad alte prestazioni aveva sempre un ricircolo d’aria che mitigava il problema.

Oggi però i serramenti sono ad alte prestazioni, a taglio termico con camere isolante, con vetri particolarari e sistemi di guarnizioni certificati per la tenuta di acqua e vento. E i ponti termici del controtelaio e della soglia diventano importantissimi!

Quello che tanti serramentisti non dicono è che per fare un buon lavoro con la sostituzione di un serramento di ultima generazione è fondamentale eliminare i ponti termici. Il motivo per il quale non lo dicono è semplice: questa serie di interventi ha un costo e hanno paura di spaventare il clienti con spese accessorie. E per essere competitivi con venditori poco affidabili e spesso incompetenti, si tende a non parlare troppo dei montaggi e viene proposta una soluzione di sostituzione veloce ed economica per non perdere la vendita.

In un primo momento, il cliente ignaro resterà soddisfatto del prezzo, di aver fatto un buon acquisto, fino a quando non si presenteranno i primi problemi.

Come lavoriamo in Giglio Serramenti

Dopo un primo incontro con il cliente in Showroom, per noi è fondamentale fare un Check Up abitativo, ovvero un sopralluogo dove si andrà a rilevare eventuali presenze di ponti termici sulla soglia, sul muro e, se ci sono, anche sui cassonetti degli avvolgibili.

Il ponte termico su soglia passante

La soglia passante in marmo è sicuramente uno dei principali ponti termici che si possono rilevare. Responsabile di muffe e condensa all’interno dell’abitazione, questa tipologia di soglia in inverno si fredda nella parte esterna, conducendo all’interno della casa freddo ed umidità, dove troverà una temperatura completamente diversa e formerà sulla sua superficie interna delle condense, che si estenderanno ai lati del telaio sotto forma di muffa, risalendo lungo i fianchi del nuovo serramento.

In questo caso, una volta tolto il vecchio serramento da sostituire non è possibile appoggiare la nuova finestra sulla vecchia soglia senza trattarla, come viene fatto ancora oggi nella maggior parte dei casi, ma bisogna trattare il marmo passante. Infatti, se vogliamo conservare la vecchia soglia senza sostituirla con una nuova già coibentata, occorre effettuare un’operazione a due tagli con uno scanalatore apposito, cioè uno speciale elettro-utensile professionale studiato appositamente per il taglio del davanzale passante nella sostituzione dei serramenti e collegato alla sua testa ad un aspiratore, nel nostro caso un aspiratore ideato da Posa Clima per non fare neanche una briciola di polvere all’interno dell’abitazione.

Attenzione: per questo tipo di lavoro non bisogna improvvisare con utensili non adatti allo scopo perché si rischia di fare un polverone con scarso risultato, ma bisogna avere i giusti macchinari, ideati appositamente per questo tipo di interventi.

In sostituzione, i due tagli andranno fatti ad una distanza di circa 3 centimetri, dopodiché verrà estratta la porzione di soglia tagliata e riempito il solco creato con una schiuma isolante, poi ricoperta da uno speciale nastro in schiuma di PVC. A questo punto avremo diviso la parte esterna dalla parte interna. Le due soglie non saranno più unite e non saranno più un conduttore! D’inverno la parte esterna si fredderà mentre all’interno avremo la temperatura dell’abitazione, senza formazione di condense e muffe.

Il ponte termico su controtelaio

Se in fase di sopralluogo troviamo un vecchio controtelaio anni 80-90 in metallo, consigliamo al cliente di sostituirlo con un controtelaio in PVC, in legno o addirittura toglierlo completamente, posando il serramento direttamente sul muro. Il telaio metallico è un conduttore che in inverno può portare umidità all’interno dell’abitazione, formando muffa su tutto il perimetro della finestra.

Ponti termici su eventuale cassonetto dell’avvolgibile

I cassonetti degli avvolgibili, specialmente quelli vecchi in legno realizzati con il tappo interno di compensato di appena 5 millimetri, possono condurre all’interno l’abitazione spifferi di freddo e rumore. In questo caso si può intervenire in due modi:

  • sostituire il cassonetto con uno più moderno, termicamente ed acusticamente isolato;
  • trattare il vecchio cassonetto, isolandolo al suo interno con materiali per la coibentazione e l’isolamento acustico del vano.

Questi sono i tre principali ponti termici che solitamente troviamo nella sostituzione di infissi. In tutti e 3 i casi consigliamo vivamente di trattare e risolvere il problema, per non averne problemi nei maggiori in futuro.

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